RECENSIONE LIBRO "NAPAPIIRI" DI MARIO SPINETTI a cura di Franco Zunino
Finalmente un libro che ci parla della Wilderness "all'americana" e non la solita guida per turisti con descrizioni ambientali materialisticamente naturalistiche e geografiche (gli scrittori italiani di natura sono solo campioni in questo!) dove nulla della spiritualità Wilderness esiste e meno ancora viene trattata: "Napapiiri, ritorno al selvatico: il mio Walden", di Mario Spinetti, Caosfera Edizioni (CLICCARE QUI) 2016, euro 14. E' un libro che si consiglia a tutti di ordinare perché, pur trattandosi di una narrativa fantasiosa ma basata su fatti e descrizioni reali, nelle sue pagine si respira quello spirito Wilderness che è alla base dell'Idea e della sua conservazione; un animalismo ed un naturalismo che è amore per i momenti, per i luoghi, per la vita e l'ambiente e per i sentimenti interiori che vi si possono provare. Se la loro ricerca sta dentro di noi non è tanto importante osservare un orso in quanto specie rara, quanto godere del momento in quel mondo dove l'orso sta vivendo e noi con lui. Purtroppo, pochi lo capiscono: Mario Spinetti è uno dei pochi. Non ha mai cercato la fama del ricercatore naturalista, né ha mai ricercato l'impresa od il primato da battere camminando in natura, ma solo e semplicemente lo ha fatto per vivervi dei momenti in comunione col mondo selvaggio: cogliere un'ostia da lasciare sciogliere in bocca nella solitudine di un angolo di foresta, metafora di una chiesa. Con la sua narrazione Spinetti ci dice indirettamente della sua esperienza nella Lapponia finlandese, dove vive in una casetta se non sperduta almeno lontana da centri abitati, lungo le sponde di un grande fiume e dove orsi, lupi ed alci giungono fin quasi sotto le sue finestre. Soprattutto ci dice dei suoi pensieri. Novello Thoreau egli narra, più che della sua esperienza naturalistica, i suoi sentimenti e le sue emozioni; quando l'ascolto della foresta o l'osservazione dell'aurora boreale o degli abeti ingessati nel gelo delle nevicate a 40 e più sotto zero, l'esplodere della primavera e della breve stagione estiva, per lui sono finiti per divenire l'unica ragione di vita. Doveroso, sebbene possa sembrare autocelebrante, è qui citare il fatto che uno dei presentatori del libro è Franco Zunino, i cui scritti e le cui idee hanno ispirato non poco l'autore in una forma di "plagio" concordato.
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